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Ogni volta che vivo un'esperienza

 

15 febbraio 2010 alle ore 21:42
Ogni volta che vivo un'esperienza, bella o brutta che sia, cerco di comprendere, di consapevolizzare cosa "realmente" l'Universo vuole comunicarmi. Non è stato facile ma oggi posso sinceramente dire di aver assimilato, compreso e fatto mio il concetto della necessità di discernimento che occorre anteporre in ogni cosa che ci accade.

Non è per niente facile vedere con gli occhi della imparzialità, riuscire a discernere ciò che è vero da ciò che è falso. Mi chiedevo, quindi, perchè ho voluto fare questa esperienza e farla per l'ennesima volta? Perchè ho voluto rispondere ad un tizio che in un una sua nota asseriva cose e fatti con arroganza e un ego più forte di un bisonte? Affermava di essere nella luce in maniera costante e perpetua. Era chiaro che aveva letto molti libri e aveva fatto il percorso di innumerevoli altre persone ... audio, video, libri, giornali, corsi, convegni, ecc. ecc. Ma lui lo ostentava come verità assoluta. 

Lui affermava la sua verità come l'unica e indiscutibile. Si proclamava uno che aveva un canale preferenziato con il cielo. Parlava, avendo fatto sua una teoria, di persone senza anima, rubata dagli alieni, di minacce e pericoli senza possibilità di scampo, sembrava avesse una grande rabbia verso l'umanità e si palesava, con parole metafisiche, ad essere superiore, a conoscitore di grandi verità, a colui che aveva raggiunto la Luce. Nella seconda parte della sua nota cominciava ad inveire contro i guru ... i maestri spirituali ... e con un accanimento feroce contro uno in particolare ... Sai Baba. Non fa separazioni nè distinzioni: i Maestri sono tutti ladri, truffatori, e tanti altri appellativi che non mi sento di ripetere. Su Sai Baba si è lasciato andare di più ... diceva che lui CONOSCE PERSONE che hanno certezze assolute sulla pedofilia che sembra caratterizzare la vita di sai Baba, che Ospedali, Scuole, Villaggi, Acquedotti, ecc. sono stati costruiti da Sai Baba per poter sfruttare l'ingenuità delle persone, li ha paragonati alle strutture religiose. Quello che appariva di più nella sua nota era il fatto che scriveva tutto in maiuscolo, era evidente il suo intento di imporsi, di gratificarsi da queste note che scrive ripetutamente, di avere affermazioni di riscontro. Non nascondo che ha stuzzicato la mia curiosità. Ho letto e riletto le sue note e in tutte ricorrevano la scrittura maiuscola e il racconto delle cose date per scontate ... non proposte ma imposte.

Ho provato ad interaggire con lui ma il risultao è stato quello che alla fine si è fatto una risata di me ... almeno così ha scritto.

Quando ho capito che di spirituale in quella diatriba non c'era nulla ho preferito chiudere il discorso e porre fine a questa esperienza.

Lì comincia il mio discernimento in questa storia: qual'è il messaggio dell'universo? cosa devo imparare?
le analisi da fare sono due: quella mentale e quella spirituale. Quella mentale è il falso ... giudizi, pareri, distinzioni, separazioni, o sentimenti ancora più grossolani appartengono alla mente, sono quindi irreali e non veri, pura illusione di una mente che fonda la sua esistenza e la sua realtà su se stessa. Poco varrebbe fare il suo gioco, cadere nell'inganno del dualismo, fare in modo contrario la stessa cosa che tanto mi aveva colpito: emettere giudizi, fare confronti, gridare (scrivendo maiscolo) la propria collera mascherandola di falsa dolcezza. A cosa potrebbe servire ripetere l'ennesimo inganno della mente? Scatenare bassi istinti quali la collera, la rabbia, il risentimento, se non addirittura l'odio.

L'esperienza mi spinge, quindi, ad imparare ad essere sempre più riflessivo, staccato e naturale, osservare e testimoniare quell'evento per quello che relamente è: un falso! Perchè mai dovrei lasciarmi condizionare da un falso ... il vero insegnamento è innanzi tutto che, quello che sta accadendo è 
sempre una conseguenza di un qualcosa che già è stato e che tende a ripetersi affinchè venga ompreso e trasceso. Benedetta quindi sia questa esperienza perchè tende a risolvere un qualcosa che ancora in me è irrisolto. Poco importa l'evento in se stesso quanto l'insegnamento che nasconde ... il messaggio che viene inviato dal nostro subconscio ... dalla necessità di liberarci da tutto ciò che abbiamo accumulato e che è diventata zavorra pesantissima che non ci permette più di volare.

Dal punto di vista spirituale sarebbe assurdo pensare a lui e a me ... questo è il modo d'essere della mente. Lui e me siamo in realtà la stessa cosa ... lo stesso visto da angolazioni diverse che sembrano far pensare a due esseri differenti ma cio che differisce è solo l'angolazione della visione. Io e lui siamo la stessa eternità e facciamo parte dello stesso sogno, della stessa anima e dello stesso gioco. Qualsiasi cosa pensi di lui in realtà è di me che sto pensando ... qualsiasi difetto io veda in lui ... in realtà sono i miei difetti che vedo ... la limitatezza che vedo in lui è la mia.

Usando quindi il discernimento non posso che riconoscermi in lui e benedirlo. Benedirlo e ringraziarlo per avermi aiutato, attraverso quella visione, di vedere tratti di me che devono ancora migliorare ... presunzione, arroganza, esaltazione egoica sono lo specchio di una realtà che devo cercare im me e quando sarò riuscito in questo intento vedrò solo cose positive negli altri ... vedrò solo amore ... perchè vedrò con gli occhi dell'anima e non con quelli della mente.

Condivido con voi tutto questo con grande umiltà. Pace e Luce a tutti.

Narayana - Concetto Cammisa

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