.....nel Kali Yuga la mente dell'uomo è
agitata sin dal momento della nascita. La meditazione consiste in un
sottile processo di concentrazione efficace per l'ottenimento di uno
stato di vuoto mentale al di là di ogni pensiero: lo stato di Samadhi o
unione con la coscienza divina".
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"Vi preparerò con una conoscenza
che scioglierà i vincoli dell'ignoranza
che tengono chiusi i vostri cuori, e li aprirò
alla Compassione e all'Amore."
(Shri Babaji)
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"...se tu sei felice
io sono felice;
se tu sei felice
il mondo è felice.
Tu sei il mondo."
(Shri Babaji)
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"Io sono Bhole Baba
il Padre Semplice
Io sono niente e nessuno
Sono solo uno specchio
in cui potete vedere voi stessi.
Sono venuto per dare la liberazione a tutti voi
Sono venuto per dare luce.
Sono venuto per dare,
solo per dare.
Siete pronti a ricevere?
Io dò tutto
ma pochi chiedono la Cosa Vera."
(Shri Babaji)
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Io sono UNO
e questa unità può essere divisa fra innumerevoli uomini.
L'uomo viene schiavizzato dalla sua bassa natura;
io sono venuto per portare l'uomo su un piano più elevato.
Io non appartengo ad alcuna religione;
io rispetto tutte le religioni
e voglio l'elevazione dell'umanità.
L'Io più alto dev'essere sviluppato
e deve finire la sua dipendenza dalle forze basse;
questo succederà
grazie alla metamorfosi dei cuori umani in tutto il mondo.
Capite?
Ora, giacché lo capite,
vivete in Verità, Semplicità e Amore.
Portate questo mio messaggio nel mondo.
Io caccerò la paura dal mondo
e farò cessare l'uso delle armi.
I nemici delle armi riceveranno un forte appoggio;
i capi del mondo parlano di disarmo,
ma io vi darò un esempio effettivo.
(Shri Babaji)
Tutto il mio corpo
è destinato a seccarsi completamente un giorno
quindi non preoccupatevi
di cospargerlo con molto olio.
Questo corpo è qui
solo per servire la gente.
Dio ha dato forma a tutti gli esseri viventi
animali, fiori, piante e pietre
e questo corpo è stato dato da Dio
per svolgere un compito in questo mondo.
Anche il mio stesso corpo è venuto
solo per adempiere un compito
e servire tutti gli esseri
umani e viventi.
Ma quando gli esseri umani
vengono in questo mondo
dimenticano il loro compito
e cadono nell'attaccamento per maya
nei concetti di Io e Mio
così dimenticano Dio.
(Shri Babaji)
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Tra il 1970 ed il 1984 è vissuto tra gli uomini,
calcando la terra con piedi umani, Shree Babaji, Maestro d'Amore e
Saggezza.
Agli inizi del 1800, sul monte Kailash (vicino alla valle omonima,
laddove ogni anno, nel plenilunio del Toro, si riuniscono tutti i Grandi
Maestri di ogni tempo per celebrare la Cerimonia del Wesak) una Luce
splendente precedette l'apparizione di un giovinetto che si stabilì nel
villaggio sottostante operando prodigi di ogni genere. Questo
giovinetto, il Maestro Babaji, visse per cento anni sulle montagne con
molti discepoli. Uno di loro era il Maestro Paramansa Yogananda, autore
del famoso libro "Autobiografia di uno Yogi" nel quale descrisse
ampiamente la figura di Shree Babaji.
Nel 1922, Babaji, con un gruppo di discepoli, si recò alla confluenza di
due fiumi sacri, al confine tra India e Nepal, si immerse nelle acque e
si dissolse in Luce, dopo aver detto ai devoti che sarebbe ritornato
sulla terra nel 1970.
Babaji è uno di quei Grandi Spiriti che appaiono sulla terra in momenti
di crisi dell'umanità per aiutarla nell'evoluzione. I suoi discepoli
raccontano che vivere con Lui era un insegnamento continuo; il suo
sorriso, la sua serenità, il suo donarsi senza limiti, rappresentavano
l'Amore Divino in incarnazione. Egli ha sempre ripetuto:"Non sono venuto
a portare una nuova religione, desidero che voi viviate nell'Amore,
nella Verità e nella Giustizia; ognuno preghi il Dio della sua
religione, ma Dio è Uno."
Nei suoi insegnamenti ha indicato la Via del Sanatana Dharma (l'Eterna
Religione) e ne ha condensato l'Essenza in tre principi fondamentali:
Verità, Semplicità e Amore. La nostra sofferenza è causata
dall'ignoranza e dalla separazione dalla legge Eterna. La disciplina
spirituale di Babaji ci conduce alla libertà dell'Anima, purificandoci
da tutto ciò che ci impedisce di vedere e di realizzare la Verità.
Babaji parlava poco, raramente teneva discorsi poiché poteva insegnare
senza parole; attraverso la sua presenza, le sue vibrazioni energetiche,
le comunicazioni telepatiche ed il suo sguardo, trasmetteva la sua Luce.
Principalmente insegnava lo scopo della vita, il dharma ed il destino
degli uomini, in seguito mostrava la strada per raggiungere la Verità;
tutto questo percorrendo la via della Meditazione (Raja Yoga) della
purificazione attraverso il lavoro (Karma Yoga) della devozione
attraverso la preghiera (Bhakti Yoga). La Meditazione di Babaji è una
forma particolare di concentrazione mentale che può essere imparata solo
attraverso anni di preparazione e purificazione.
Il mantra Om
Namaha Shivaya
come scritto da Babaji
«Per focalizzare le menti su Dio, Babaji ha insegnato alla gente a
ripetere l'antico mantra OM NAMAHA SHIVAYA. E' un mantra (parola o frase
di grande potere spirituale) sanscrito completo, fortissimo che ha
diversi significati, tra cui "Io prendo rifugio in Dio/Io mi arrendo a
Dio")... Babaji una volta disse: «La mente può essere purificata solo
dalla japa. Questa è l'unica medicina per le malattie della mente. Se la
vostra mente e il vostro cuore sono impuri, come può Dio abitare nel
vostro cuore? L'acqua per pulire il vostro cuore è il Nome di Dio.
Perciò insegnate a tutti a ripetere il Nome di Dio dovunque». L'essenza
delle sue istruzioni è "Ripetere il Nome di Dio"».
(da: Gora Devi, Diario Indiano. 12 anni con Babaji di Hairakhan, Jai
Amba Edizioni)
«E' il mantra
universale che non contrasta con alcun altro; la meditazione
più alta, la più potente, la più efficace. Non richiede conoscenze
particolari ed è accessibile a chiunque. E' stato semrpe caldamente
raccomandato da Babaji, ed è ormai diffuso in tutte le parti del mondo.
Senza la Om che lo precede, ma che hanno quasi tutti i mantra salvo rare
eccezioni, Namah Shivaya è composto da cinque sillabe come l'Haidayakhandi,
ed è il mantra più potente che ci sia. Specialmente se canticchiato
mentre lavori, libera la tua mente da qualsiasi interferenza molesta; ti
rende sereno e allegro. Dopo poco tempo ti ha conquistato, è dentro di
te e diventate inseparabili.
Puoi giocarci canticchiandolo su tutti i toni, variandone i ritmi,
accelerandolo o rallentandolo. Balza sull'ottava superiore e poi scende
da solo fino a quella inferiore. E' sempre lì, quieto, in un angolino
risposto del tuo universo interiore e canticchia: "Namah Shivayo...
Namah Shivayo..." Ti sorprende e ti rincorre, e così continuate insieme
allegri e contenti: "Namah Shivayo"... "Namah Shivayo"... "Namah Shivayo".
In stato di veglia, nel sonno come nel sogno te lo trovi a fianco.
Sempre. E' sempre sorridente ed allegro: non ha paura di nessuno, lui.»
(da: Egidio Baiss, Babaji Mahavatar, Edizioni Mediterranee, Roma, 1993,
p. 158)
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