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IL CALENDARIO CELTICO

 

 

16 novembre 2010 alle ore 15:44

 IL CALENDARIO CELTICO

 

 

Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico ci narra che i Celti contavano il tempo segnando le notti passate da un dato evento e non i giorni come facciamo noi. Essi, inoltre, dividevano l'anno in due sole stagioni: la stagione dei mesi neri (l'inverno) e quella dei mesi luminosi (l'estate). I Celti, figli della notte, facevano iniziare l'anno nei mesi neri, l'inverno, con la festa sacra di Samhain.

 

Samhain (la notte che precede l'alba del 1° Novembre), indicata anche come Trinox Samoni era la festa più importante dell'anno celtico, la festa sacra per eccellenza che si protraeva per tre notti. Tra l'altro era considerata la notte in cui le porte dell'Altromondo si schiudono permettendo il transito tra i due piani della realtà. A Samhain, il tempo umano viene sospeso dall'intervento del Sacro, e questo rende possibile l'intrusione del fantastico nel reale.

Solstizio d'Inverno (la notte che precede l'alba del 21 Dicembre) il sole si ferma e per tre giorni sorge sempre nello stesso punto il respiro della natura è sospeso nell'attesa di una trasformazione, è il tempo stesso appare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno, forse il più drammattico e paradossale: l'oscurità regna sovrana ma nel momento del suo trionfo cede alla luce che lentamente inizia a prevalere sulla brume invernali. Il soltizio d'inverno è un periodo carico di valenze simboliche e magiche.

 

Imbolc (la notte che precede l'alba del 1° Febbraio) era la festa delle greggi. Alle pecore monta il latte e il peggio dell'inverno sta passando. Corrisponde ai Luprecales romani festa della fertilità e di purificazione dalle "impurità" dell'inverno. La Festa di Imbolc non scompare, ma viene poi assorbita dalla festa cristiana della Candelora.

Equinozio di Primavera (la notte che precede l'alba del 21 Marzo) giorno e notte sono in perfetto equilibrio ma la luce aumenta sempre di più, dopo le lunghe notti invernali. La natura si risveglia e i fiori sbocciano ovunque. Simbolo di fertilità resurezzione ed inizio.

 

Beltane (la notte che precede l'alba del il 1° Maggio) è la festa dedicata al "Fuoco di Bel" come dice il nome, che richiama il Belenus Gallico, dio della Luce, segna la fine dell'Inverno e l'inizio dell'estate. Con l'annuncio della buona stagione, Beltane, per un popolo guerriero come i Celti, segnava anche l'inizio delle scorrerie e delle glorie d'armi.

Solstizio d'Estate ( la notte che precede l'alba del 21 Giugno) il sole celebra il suo trionfo in quello che è il giorno più lungo dell'anno ma che allo stesso tempo rappresenta l'inizio del suo declino. E' tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare.

 

Lughnasadh (la notte che precede l'alba del 1° Agosto) è la festa dell'Estate detta anche "assemblea per Lug". Durante i giochi e i banchetti in onore del Dio Lug avvenivano scambi commerciali e promesse di matrimonio; Lughnasadh era soprattutto il periodo delle assemblee plenarie del popolo, momento in cui venivano dibattute le cause ed emessi i verdetti.

 

Equinozio d'Autunno (la notte che precede l'alba del 29 Settembre) nuovamente giorno e notte si equivalgono ma stavolta il percorso segue una direzione opposta a quella dell'equinozio di primavera. E' un momento di passaggio dove il mondo del visibile e quello dell'invisibile si fa più sottile, periodo propizio ai riti misterici. 

  

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