Dialoghi di un Faraone XV
Amica(o), la vita della Regina di 16 anni viene narrata attraverso 3 momenti fondamentali.:
1) Nelle Lezioni del Sommo Sacerdote;2) Nelle regressioni e studi del Faraone, suo padre, sull'origine dei popoli che formarono la nostra attuale razza ariana ;
3) Nelle routines della sua vita quotidiana 14.000 anni fà nell'antico Egitto.
Entriamo in questo 2001- anno del Serpente - 1º anno del 3º millennio - in nuovi passi della Iniziazione di ritorno alla nostra Casa Stellare. Tu sei invitato !
Amenemhat conosceva il potere della orazione recitata dal Sommo Sacerdote Sihathor, il potere della invocazione e la forza che quella energia canalizzata produce intorno agli ambienti, prossimi o distanti, materiali o eterici, umano, animale, minerale o vegetale.
Nel regno animale, il potere delle invocazioni e l'energia generata aveva il potere di controllo totale sugli animali. Da bambina, la principessa e attuale Regina, era stata cresciuta con gli animali, che erano gli antenati dei nostri leoni. Il convivio e l'energia della principessa era da essi conosciuta, Anche con i più feroci, la principessa giocava senza il minimo timore. Al contrario, ella li dominava come piccoli animali domestici. Attraverso degli esercizi e pratiche, attraverso lo sviluppo di una spiritualità centrata nei chakras superiori, Amenemhat irradiava una qualificata energia e che era rispettata dagli animali feroci.
Nella riunione nel Tempio, fu fissato un nuovo incontro con il Sommo Sacerdote per alcuni giorni, il che dava alla Regina -principessa Amenemhat tempo per incontrarsi con il barbaro straniero e proseguire nel suo piano di istruzione dello stesso.
Nella tarda sera del giorno seguente, dopo essere stata aiutata a vestire l'abito da sacerdotessa e, ben velata, ella va al Tempio accompagnata dalla sua aiutante. Un neofita aveva intanto già introdotto nella piccola sala lo straniero che già aspettava. Appoggiato all'angolo della parete egli è lì ad osservarla con un sorriso di superiorità. Amenemhat pensava.: "Perchè mi irrito sempre con questo sorriso ? Come osa guardarmi così ? Egli non è superiore a me sotto nessun punto di vista. Appena crede in questo dovuto alla sua ignoranza, per essere maggiore e più forte di me nell'ambito fisico. E' chiaro che egli disconosce che la forza dello spirito supera tutto. ma io glielo mostrerò ! Io vincerò questo maleducato gigante rosso con la forza del mio spirito."
Amenemhat passa così ad incontrarsi con il barbaro straniero e a tentare a convincerlo a meditare gli studi sulla natura spirituale dell'essere. Si susseguono vari incontri e la regina era determinata a trasformare quella pietra rozza in gioiello. Però, nelle prime lezioni, vide subito che non sarebbe stato facile, perchè quella "pietra rozza" riconosceva in lei appena una donna e che le ricerche che egli considerava importanti si restringevano appena al livello materiale.
Al mattino seguente, dopo una notte di intenso dibattito sulla natura materiale della vita e la natura immortale, Amenemhat, recepisce che ancora pensava a lui al risveglio, ricordandosi tutto il parlato trascorso nella notte precedente.
In quella mattina, al passeggiare con i "leoni", ella percepisce che la loro criniera ha lo stesso colore dorato dei capelli dello straniero. All'accarezzarli con le sue piccole dita le grosse ciocche dei leoni, ella sente un raro piacere di contentezza.
Al far questo, l'immagine del Sommo Sacerdote appare dinanzi all'occhio interiore di Amenemhat, con una espressione di avvertimento. Pensando trattarsi di un messaggio per ricordarle la riunione serale con il Sommo Sacerdote, ella si affretta e ritorna al palazzo per prepararsi.
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Amenemhat notava ultimamente il suo poco interesse su quei argomenti. La sua attenzione era rivolta ad ammorbidire ed educare il barbaro straniero. Gli ultimi giorni non avevano dato nessun risultato, ma lei notava in sè una determinazione rara ed un certo strano piacere a stare al suo fianco.
A breve Faraone XVI
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